
Photo by Simon Wilkes on Unsplash
No, non sono speciale, nessun talento innato, pessima cuoca, orrida studentessa. Pero’ so cosa significa essere una fallita, una perdente, una che non ha mai concluso nulla.
Depressa, malata, immatura, pigra…le ho sentite tutte. E ho finito per crederci, come una profezia che mi si era appiciccata addosso, ho davvero creduto di essere ognuna di queste cose. Fino a spegnermi lentamente. Ho toccato il fondo piu’ merdoso nella storia dei fondi e allora ho iniziato a risalire. “che brava!” dira’ qualcuno.
Ma che brava e brava, quando cominci a risalire, ve lo dico, e’ solo perche’ qualcuno vi sta tirando fuori. Ma poi, nel momento in cui ricominci a respirare, allora si diventa una tua scelta. Sei tu che decidi che ora si ricomincia, sei tu che scegli di rinascere dalle tue cenere (o nel mio caso dal fondo merdoso).
In questo blog vorrei solo raccontarmi, prima di tutto per aiutare me stessa ma in secondo luogo per far sapere alle altre fallite / agli altri falliti la fuori che non sono soli. Siamo tanti e quella terribile sensazione che pensi di provare solo tu, che ti fa sentire fuori luogo e inutile, sappi che la provano in molti. Non sono sola. Non siete soli.
Con affetto, ma non troppo,
Una fallita qualunque
Mah.…
racconta un po’ di te: sei una ragazzina che vive coi genitori o un’adulta che deve fare da sé, single/single_con_coinquilini/fidanzata/convivente/sposata_con_figli/separata….?
Al lettore piace sapere se l’autrice di questi saggi articoli è per esempio:
-una ragazzina in preda a banali crisi adolescenziali,
-oppure una donna con una bella famigliola “da mulino bianco” (quindi depressa senza particolari concreti motivi),
-oppure un’adulta che ne ha veramente passate di brutte.
Io sono tra i 40 e i 50, senza figli e con un rapporto che dura da…troppi anni e ormai agli sgoccioli.
Per questo mi sono messo a cercare il tag “depressione”.
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Ho iniziato questo blog da poco, e prima di sentirmi sicura di parlare di me volevo introdurre altri argomenti. Però non sei il primo a dirmi che dovrei raccontarmi, quindi troverò il modo giusto e lof aro sicuramente. Grazie mille per il tuo consiglio!!
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Anch’io ci tengo al mio anonimato, ma non si tratta di rivelare l’identità bensì solo di far capire la…”tipologia di vita”, il tipo di esperienze che ti porti sulle spalle…
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PS. Io non sono una professionista di niente, racconto solo le mie esperienze e riflessioni. Se è un momento difficile, consiglio vivamente di rivolgersi a uno psicologo. Non c’è niente di male, come ho cercato di spiegare nella mia “lettera alla depressione”. Anche senza essere depressi, anche se è solo un momento,parlare con un professionista può aiutare tantissimo!(se lo ha già fatto, allora le auguro solo buon cammino e la incoraggio a tenere duro ! )
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